Le attività analogiche, quali lettura e scrittura su carta, sono indispensabili per il corretto sviluppo del cervello a partire dall’infanzia. La Federazione Carta e Grafica, che ha promosso l’incontro “Leggere l’Intelligenza” nella giornata inaugurale, giovedì 15 maggio, del Salone INternazionale del Libro di Torino, le colloca alla base della “filiera dell’intelligenza”, che parte proprio dallo sviluppo delle sinapsi cerebrali fin dal grembo materno e trova una fase di insostituibile potenziamento tramite gli stimoli e le attività analogiche.
Lo ha spiegato bene il neurologo e psicoterapeuta Pierluigi Brustenghi, autore del libro “Intelligenti si diventa” (Mondadori editore) presentato nel corso dell’evento. Il digitale precoce crea danni, spesso difficilmente recuperabili: limita lo sviluppo di alcune aree della corteccia, la parte nobile del cervello, destinate alle lettura e alla memoria profonda, a vantaggio di altre zone ipersollecitate dalla visione superficiale e veloce che avviene tramite smartphone e schermi digitali.
La Federazione Carta e Grafica è ormai da anni in prima linea nell’evidenziare ruolo e importanza della lettura su carta, come ha detto nell’intervento introduttivo il consigliere della Federazione Emanuele Bona. E le criticità degli impatti del troppo digitale, a più riprese evidenziate dall’Osservatorio Carta Penna & Digitale della Fondazione Luigi Einaudi, sono state ribadite ieri dal direttore Andrea Cangini, che fra l’altro ha annunciato l’imminente presentazione, da parte dell’intergruppo parlamentare appositamente costituito sul tema della scrittura a mano, di due disegni di legge, con particolare riferimento al mondo dell’istruzione.
Proprio di scuola si è parlato, dell’importanza di fornire ai docenti strumenti adeguati per formare i ragazzi alla realtà digitale, nell’intervento di Luciano Lanna, direttore del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, che ha sviluppato, su idea della Federazione Carta e Grafica e con l’operatività dell’Osservatorio Carta, Penna e Digitale, l’iniziativa “Leggere per crescere”. Si tratta di un corso-pilota, iniziato a marzo di quest’anno e coordinato dal giornalista Enrico Sbandi che ieri ha moderato il dibattito, il primo rivolto ai docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado per affrontare specificamente e il modo adeguato il brain-rot, il deterioramento cerebrale indotto dagli abusi di digitale nell’età dello sviluppo. Lanna ha ribadito l’intenzione del Centro di dar seguito strutturale all’iniziativa nell’ambito della rassegna Libriamoci per diffonderla nella scuola a livello nazionale.
Dall’incontro è emersa l’importanza di simili iniziative, orientate alla individuazione di una dieta mediatica appropriata, per mixare adeguatamente i contenuti analogici con l’indispensabile supporto del digitale: un significativo incastro con le istanze portate nel dibattito da Eleonora Faina DG di Anitec-Assinform a nome di chi le tecnologie le ingegnerizza e diffonde.