Un evento di prestigio in BookCityMilano 2022 per riaffermare le ottime ragioni della carta come supporto per la lettura, l’apprendimento, la memoria. Una valorizzazione a tutto tondo della scrittura, supportata dai pareri di esperti, nella cornice prestigiosa, il tempio dell’editoria quotidiana del Corriere della Sera, la Sala dedicata a Dino Buzzati. È avvenuto venerdì 18 novembre nell’ambito di BookCity, la manifestazione ormai diventata solida tradizione per Milano e per il mondo della lettura, alla quale la Federazione Carta e Grafica insieme con Comieco ha assicurato ancora una volta sostegno e presenza.
L’introduzione istituzionale – con relativa indicazione di peculiarità e primati della filiera della carta, grafica e trasformazione e dell’industria del recupero e riciclo – con il presidente della Federazione Carta e Grafica, Carlo Emanuele Bona, e con il direttore di Comieco, Carlo Montalbetti ha fatto da prologo a un incontro di cui è difficile evidenziare punti di maggiore interesse senza penalizzarne altri, considerando lo spessore e l’intensità con cui sono stati affrontate le diverse angolazioni del mondo della lettura e scrittura su carta.
Dagli aspetti neurofisiologici, affrontati da Andreas Aceranti, psichiatra e neuroscienziato, a quelli della grafologia, di cui ha parlato Eleonora Gaudenzi, Presidente dell’Associazione Grafologica Italiana. Anna Teresa Ferri, Direttrice Istituto Rinnovata Pizzigoni di Milano ha portato il contributo del mondo dell’istruzione scolastica, lasciando allo scrittore Nicola Gardini il microfono per raccontare, con parole efficaci come pennellate, Il fascino del libro e l’esaltazione della lettura sulla carta che giunge al piacere del possesso dei volumi nella propria biblioteca domestica.
Quindi è intervenuto Andrea Cangini, che come senatore nella passata legislatura è stato relatore dell’indagine conoscitiva “l’impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi d’apprendimento”, condotta dalla 7ma Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali del Senato. Gli studiosi interpellati in quella sede hanno unanimemente attribuito la presenza nei giovani di fenomeni come ansia, depressione, stress, disturbi alimentari all’eccessiva permanenza davanti a dispositivi digitali quali consolle di videogames, smartphone e tablet. Gli effetti chimici sul cervello autorizzano il paragone adoperato da Cangini come titolo per il libro che ha dedicato alla questione, raccogliendo gli atti dei lavori della Commissione. Lo ha chiamato “CocaWeb”, per estremizzare il concetto di dipendenza che i giovani sviluppano rispetto al digitale, arrivando a percepire lo smartphone come se fosse una parte del corpo, al punto che toglierlo a un adolescente sarebbe come privarlo di un arto.
È ancora possibile rimediare? “Occorre innanzitutto mettere a nudo il problema – ha concluso Cangini -, parlarne, consapevoli dei miglioramenti che il digitale apporta alla nostra vita, ma altrettanto avvertiti della necessità di guidarne l’uso”.
La Federazione Carta e Stampa e Comieco al termine dell’evento hanno diffuso il comunicato stampa che si può leggere qui.