Il settore della carta, della sua stampa e trasformazione e delle relative tecnologie si conferma in tutta la sua rilevanza per il Paese (1,3% del Pil) ed eccellenza del Made in Italy (3,7mld€ il saldo positivo della bilancia commerciale). Il tutto andando oltre le difficoltà riverberate sui conti dello scorso anno dai fenomeni inflazionistici del 2022, e conquistando un nuovo primato, oltre l’85%, nel riciclo dell’imballaggio di carta.
Sono le prime indicazioni sugli andamenti dello scorso anno della filiera, anticipate l’8 aprile a Salerno dal presidente della Federazione Carta e Grafica Michele Bianchi nel corso dell’inaugurazione della PaperWeek, organizzata da Comieco in collaborazione con la Federazione e con Unirima e con il patrocinio di ANCI, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Utilitalia e Rai – Radiotelevisione Italiana per la Sostenibilità.
Bianchi, prendendo parte alla tavola rotonda “Il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi: il ruolo chiave del Meridione per gli obiettivi 2030”, ha anche espresso soddisfazione per l’accordo sulla revisione della direttiva imballaggi (PPWR), raggiunto il 15 marzo scorso dai rappresentanti dei 27 Stati membri della UE (Coreper), che riconosce l’economia circolare e il riciclo come essenziali per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal. Un risultato al quale ha contribuito il lavoro di sensibilizzazione e di informazione portato avanti da Federazione e Associazioni nei confronti del Governo italiano e dei rappresentanti italiani in Parlamento, a Strasburgo, e in commissione, a Bruxelles consentendo di rappresentare con efficacia in sede europea, al di là degli schieramenti, le peculiarità dell’industria e l’efficacia del sistema italiano del recupero e riciclo.
Venendo più in particolare ai risultati economici, il fatturato stimato del 2023, superiore ai 27 miliardi di euro, ha subìto comunque una contrazione percentuale nell’ordine del -13,6. Il presidente della Federazione ha spiegato che questo dato è originato dal rallentamento macroeconomico nazionale e internazionale – caratterizzato da consumi e investimenti depressi, tassi alti e tensioni geopolitiche – che ha portato a un rallentamento produttivo, stimato intorno al 14% nel settore cartario, di oltre il 18% in quello grafico e del 6% in quello cartotecnico e trasformatore. All’interno dei settori della Federazione, solo quello delle macchine per la grafica e la cartotecnica dovrebbe chiudere il 2023 con un segno positivo a valore (+1,8%).
Quanto al nuovo Regolamento europeo su imballaggi e rifiuti da imballaggio, Bianchi ha evidenziato i punti positivi dell’intesa finale raggiunta: “dall’introduzione di una definizione di riciclo di alta qualità che include anche gli impieghi ulteriori oltre a quelli in altri imballaggi, alla definizione di imballaggio composito; dal riconoscimento del ruolo di certi imballaggi nel garantire la salvaguardia degli alimenti (gli imballaggi flessibili e i cartoni per bevande) a quello delle caratteristiche dalla carta, materiale di origine naturale, biodegradabile, riciclabile e ampiamente riciclato, ma non riutilizzabile”.
Sono caratteristiche che giustificano e spiegano le giuste esenzioni degli imballaggi a base carta da molti degli obiettivi di riuso introdotte e dalle restrizioni all’uso sancite in alcuni comparti. Positivo, infine, ha evidenziato il Presidente della Federazione Carta e Grafica “il superamento della contrapposizione tra riciclo e riuso attraverso la deroga generale di cinque anni dagli obiettivi di riutilizzo per gli Stati membri che dimostrano di superare di 5 punti percentuali gli obiettivi di riciclaggio da raggiungere entro il 2025”.