Qual è il profilo identitario e valoriale del packaging flessibile? È possibile definire la Value Story di questa tipologia di imballaggio – apparentemente semplice ma caratterizzata da una complessità nascosta sotto la sua superficie – a partire da una lettura delle tendenze del settore e il monitoraggio dei driver di innovazione?
Con questi obiettivi l’Osservatorio Innovazione Packaging dell’Università di Bologna sta realizzando per Giflex una ricerca quali-quantitativa, analizzando oltre 300 casi studio, 70 siti web specializzati e 145 documenti tecnico-scientifici.
I primi insight della parte di ricerca desk “VALORIZZARE GLI IMBALLAGGI FLESSIBILI. Osservare l’innovazione, definire l’identità, raccontare la value story“, presentati da Clara Giardina al Congresso del 18-19 maggio a Roma, fanno emergere un profilo del packaging flessibile connotato in parte da qualità ed elementi di innovazione visibili ed evidenti, riconducibili principalmente a semplicità ed essenzialità estrinseca, e in parte da qualità ed elementi di innovazione nascoste sotto la superficie e “silenti”, che rivelano invece tutta la sua complessità e intelligenza intrinseca.
Sono presentati inoltre i trend del settore packaging, mettendo in evidenza – tramite casi studio ed esempi – come il flessibile risponde a questi macro-trend, in termini di sostenibilità, funzionalità, etica e digitalizzazione. Si scopre inoltre, come emerge dall’analisi delle fonti, che il flessibile stesso rappresenta una tendenza in sé, per le sue qualità di praticità, efficienza e riduzione degli impatti che ne fanno un packaging dall’elevata complessità valoriale.
A questa parte di ricerca desk si è affiancata una parte field che ha coinvolto il pubblico del Congresso di Roma, per poi lanciare una successiva survey e altre attività partecipative che coinvolgono le aziende associate, al fine di far contribuire gli attori del settore al processo di ricerca e ai suoi risultati finali.