Fare a meno della carta significa non proteggere gli alimenti, avere meno igiene, penalizzare la cultura e l’istruzione, arrestare il cammino del Paese verso la sostenibilità. “L’essenzialità della carta non nasce per decreto, ma in quanto materiale indispensabile per l’imballaggio, per la cultura, l’igiene e l’istruzione oltre che essere parte fondamentale dell’economia circolare, riciclando ogni anno 6 milioni di tonnellate di carta e avendo già raggiunto il tasso di riciclo dell’85%, afferma il presidente della Federazione Carta e Grafica Carlo Emanuele Bona.
Bona, in un comunicato stampa diffuso oggi, sostiene che bisogna intervenire con rapidità sui costi energetici di produzione oltre che sostenere l’industria culturale tramite un credito d’imposta per l’acquisto di carta per la stampa di libri, come del resto è stato richiesto anche da AIE, l’Associazione degli Editori.
È un allarme, quello della Federazione, che viene dettagliato sia nella portata delle conseguenze dell’attuale crisi energetica, sia nelle proposte di soluzione.
In particolare, si indica la necessità di introdurre il price cap, il tetto al prezzi del gas a livello europeo e il disaccoppiamento tra prezzo del gas e delle rinnovabili sempre a livello europeo (coerentemente all’esistenza del mercato unico). Per la Federazione è indispensabile anche l’estensione a livello nazionale del credito imposta per il caro energia al quarto trimestre.
Il problema dei contratti di fornitura per il nuovo anno termico, che ha inizio a ottobre e di cui è sostanzialmente bloccato il rinnovo, può essere affrontato e risolto con un sistema di garanzia pubblico che preveda, ad esempio, l’intervento della SACE.
Infine, per contenere le conseguenze della situazione attuale sul sistema editoriale, la Federazione propone di introdurre un meccanismo specifico di credito d’imposta finalizzato all’acquisto della carta destinata alla stampa di tutti i libri, in particolare quelli scolastici.
Il testo completo delle proposte è nel comunicato stampa e disponibile qui.