La filiera carta e grafica è stata fra i protagonisti della Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo, promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, nel corso della quale è stato presentato il Rapporto sul riciclo in Italia. La Federazione Carta e Grafica ha collaborato con la fornitura dei dati all’elaborazione del documento, che fa il punto sui risultati raggiunti e le prossime sfide a 25 anni dal DLgs22/97.

La Conferenza (i cui lavori si possono rivedere a partire da questo link) ha evidenziato il primato italiano nel riciclo degli imballaggi, la cui punta di diamante è costituita proprio dal recupero e riciclo di carta e cartone. Tema caldo, perché sull’eccellenza del nostro Paese, che ha raggiunto in anticipo i target europei fissati per il 2025, pesa la scure del nuovo regolamento UE la cui brusca sterzata verso il riuso fissa obiettivi che vanno a penalizzare l’industria italiana sia produttrice sia utilizzatrice di imballaggi, all’avanguardia per circolarità, capacità di recupero e riciclo e innovazione nei materiali e nelle procedure.

Se nella UE il tasso di utilizzo di materia proveniente dal riciclo (in sigla CMU) è stato nel 2020 pari al 12,8%, l’Italia ha raggiunto il 21,6%, valore secondo solamente a quello della Francia (22,2%) e di circa nove punti percentuali superiore a quello della Germania (13,4%). Nell’ambito della filiera carta e grafica questo indicatore di circolarità è pari a ben il 63%: “È il risultato di una sinergia della filiera industriale rappresentata da Federazione Carta Grafica e degli ingenti investimenti fatti, negli anni, dalla raccolta alla re-immessione della carta da riciclare nel pulper di cartiera”, ha precisato il Presidente della Federazione Carlo Emanuele Bona a margine della presentazione. “Un primato europeo che per essere mantenuto e migliorato richiede nuove infrastrutture per sostenere la competitività della filiera carta e grafica. La filiera produce scarti di produzione e fanghi che possono produrre energia verde, come il biometano, che peraltro potrebbe transitare nei sistemi di cogenerazione delle cartiere ad oggi funzionanti prevalentemente a gas naturale. Il sostegno all’economia circolare porterebbe oltretutto nella direzione, già imboccata dalla nostra industria, della decarbonizzazione”, ha concluso Bona.

L’importanza del ruolo svolto dalla filiera carta e grafica per l’economia circolare Made in Italy nel contesto europeo è stato evidenziato dal Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi nel corso della presentazione del Rapporto (nell’immagine che accompagna questa news), che ha avuto luogo presso la Fondazione Corriere della Sera.

“Tra il 1998 e il 2021 – emerge dal Rapporto – sono state avviate a riciclo poco più di 75 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio in carta. Al 2021 la percentuale di riciclo sull’immesso al consumo ha raggiunto l’85%, crescendo di 48 punti percentuali durante il periodo considerato. La crescita della quantità di rifiuti di imballaggio è stata costante durante i 25 anni, passando da 1.489 migliaia di tonnellate nel 1998 a 4.460 migliaia di tonnellate nel 2021”.

La recente proposta di revisione del Regolamento europeo sugli imballaggi non va solo a  danneggiare il primato italiano allo sviluppo di una vera economica circolare. Puntare su contenitori e imballaggi riutilizzabili significa ampliare le problematiche di sicurezza alimentare, incrementare i trasporti di imballi vuoti, aumentare di conseguenza la domanda energetica, la produzione di CO2 e lo stress idrico, mettendo a rischio la vera circolarità dell’economia. Come ha spiegato Andrea D’Amato, general manager di Seda International Packaging Group “invece di introdurre divieti e prescrizioni bisognerebbe puntare su una maggiore diffusione dei sistemi di raccolta per garantire un maggior riciclo su larga scala degli imballaggi monouso, che svolgono un ruolo cruciale nella protezione della salute dei consumatori e nella tutela dell’ambiente”.

La Federazione ha emesso una nota stampa sulla Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo, che si può leggere a questo link.