Alberto Palaveri, Presidente di Giflex – il Gruppo di specializzazione di Assografici che riunisce i produttori italiani di imballaggi flessibili – ha partecipato lo scorso 16 novembre a Italia 4.0, programma di Class CNBC condotto da Simone Cerroni, insieme al Presidente di UCIMA Riccardo Cavanna e alla Managing Director di EUROPEN Francesca Siciliano Stevens.
Tema centrale della puntata il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi, ancora in fase di bozza, che punta maggiormente piuttosto che sul riutilizzo che sul paradigma del riciclo per il quale l’Italia ha un primato europeo. Come noto, il nuovo regolamento potrebbe portare a pesanti cambiamenti nella filiera annullando anni di sviluppo e innovazione improntati sul riciclo.
Nel corso della trasmissione, Palaveri ha sostenuto che la bozza di testo circolata non aiuta né la transizione ecologica delle aziende né la lotta al cambiamento climatico. È una sconfitta per tutti.
Di seguito alcune motivazioni:
- Compito primario dell’imballaggio flessibile è proteggere gli alimenti e la salute del consumatore. Il riutilizzo, principio cardine di questo provvedimento, può andare bene per alcune applicazioni ma non sempre garantisce l’integrità degli alimenti. Ad esempio riutilizzare un tubetto di maionese non è una scelta percorribile facilmente e in maniera sicura.
- Le istituzioni devono colpire le emissioni di CO2 non i materiali. Il nemico sono le emissioni. La lista negativa dei materiali contenuta nella bozza di regolamento rischia di bloccare l’innovazione industriale e paralizzare gli investimenti con conseguenze devastanti per l’occupazione e la competitività internazionale.
- La regolazione deve basarsi sull’Analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA), unico metodo scientifico per capire quando un imballo è più sostenibile di un altro e quando il riutilizzo è preferibile. Ma nella bozza non si fa nemmeno un cenno alla parola LCA.
Giflex auspica che la presentazione del Regolamento venga rimandata per permettere l’apertura di un tavolo di confronto che metta al centro la scienza e non l’ideologia. Nel frattempo, l’industria del flessibile continua ad investire per abbattere le emissioni di CO2 e aiutare la lotta al cambiamento climatico.
L’intera puntata della trasmissione è disponibile qui: https://lnkd.in/dTbmVY64