La Federazione Carta e Grafica e i settori da essa rappresentati sono in prima linea su #economiacircolare, #sostenibilità e #transizionegreen e lo ribadiscono in occasione della #GiornataMondialedellAmbiente (#WorldEnvironmentDay), dedicata, ogni anno il 5 giugno, dalle #NazioniUnite alla consapevolezza delle problematiche ambientali. Quest’anno la celebrazione sarà ospitata dalla Svezia, focalizzata sulla necessità di vivere in modo sostenibile e in armonia con la natura, salvaguardando tutte le risorse della nostra casa, il pianeta terra.

La prima Giornata dell’Ambiente risale al 1974, ma l’attenzione al tema, nelle dinamiche produttive e industriali, è cresciuta soprattutto negli ultimi anni. A buon diritto la Federazione può fregiarsi, fin dalla sua nascita nel 2017, di una concreta attenzione agli equilibri fra la salvaguardia della natura e quella della produzione industriale e la filiera della carta, in termini di economia circolare, ha raggiunto con anticipo i target che l’ONU ha definito con l’Agenda 2030.

All’ambientalismo di facciata, che purtroppo spesso si accontenta di dipingere di verde e di abusare della parola sostenibilità, la filiera della carta e della grafica risponde con numeri e iniziative.

Sul fronte delle materie prime produce e utilizza la #carta, materiale biologico, biodegradabile, riciclabile e riciclato e dalle maggiori prospettive di crescita fra i materiali per #imballaggi. È in sintonia con l’ambiente fin dall’origine della filiera: oltre il 90% della materia prima fibrosa acquistata dall’industria cartaria europea proviene dalle foreste europee, che nel decennio 2005-2015 sono cresciute, in estensione, di circa 44.000 kmq (dati FAO), una superficie superiore all’intera Svizzera.

L’Italia, che comunque scarseggia di materia prima, è poi campionessa di recupero e riciclo: il tasso di riutilizzo degli imballaggi di carta e cartone nel nostro Paese ha raggiunto quota 87,4% nel 2020, superando la media europea del 73,9% e in anticipo di 15 anni rispetto al target UE fissato all’85% nel 2035.

La leadership della filiera della carta nel comparto dell’economia circolare, valorizzata dal lavoro istituzionale svolto dalla Federazione Carta e Grafica, è valsa l’inserimento da parte del Governo italiano tra i settori “faro” del PNRR per la transizione ecologica, in attuazione del Recovery Pian della Commissione europea.

L’intera filiera e le aziende che ne fanno parte ricoprono un ruolo da protagonisti dell’economia circolare (nel link l’impegno della Federazione) e, in prospettiva, investire su questa filiera è quindi strategico per il raggiungimento degli obiettivi di transizione green, che si sostanziano anche oltre la carta. Le tecnologie di stampa e di trasformazione, con le applicazioni conseguenti nelle industrie grafiche e cartotecniche e di converting, evolvono costantemente e permettono di progettare packaging sempre più eco compatibili, protettivi e sicuri, leggeri e facilmente riciclabili, anche in plastica flessibile. L’azione combinata fra ricerca e sviluppo industriale è sempre più orientata alla definizione di percorsi “circolari” della produzione, con la tendenza agli scarti zero attraverso il completo riciclo dei materiali.

Oggi l’azione della Federazione Carta e Grafica è fortemente mirata anche a “difendere” i principi dell’economia circolare e la propria vocazione al riciclo da un orientamento europeo che spinge, con poca attenzione alla sostenibilità industriale di tale obiettivo, verso il riuso degli imballaggi. Ne è stato un esempio la Direttiva SUP che, nata per porre limiti alla plastica monouso, si è trasformata in un provvedimento contro tutti i prodotti monouso, a prescindere da analisi accurate di impatto ambientale e dalla dimostrata riciclabilità e avvio al riciclo di tali prodotti. L’azione della Federazione, nelle diverse sedi di confronto istituzionale, ha contribuito in modo determinante alla scelta del Governo italiano, in fase di recepimento, di escludere dal perimetro della direttiva i prodotti e gli imballaggi monouso che abbiano componenti plastiche inferiori, in peso, al 10%. Sono infatti prodotti e imballaggi alternativi a quelli in plastica, comunque biodegradabili e preziosi quando immessi nel circuito dell’avvio al riciclo.

Produrre nel rispetto delle risorse naturali e a tutela delle generazioni future è un imperativo che va oltre i confini degli impatti ambientali, ma approccia tutte le cosiddette componenti ESG della sostenibilità: questa va perseguita in ogni segmento della supply chain, dalla materia prima al consumatore finale. Per questo la Federazione Carta e Grafica, con il suo #ProgettoSostenibilità, ha sviluppato per le imprese che ne fanno parte, gli associati ad Acimga, Assocarta e Assografici, uno specifico protocollo e un tool operativo (FpS-TOOL) mirato alla rendicontazione della sostenibilità. Uno strumento innovativo, flessibile (previsto un modulo per una rendicontazione di base e uno, per le aziende più evolute, per redigere un vero e proprio bilancio di sostenibilità), specifico (diversificato per i diversi segmenti industriali della filiera) e metodologicamente ineccepibile (sviluppato in partnership con Bdo e Forum per la Finanza Sostenibile e validato da SGS (qui il link per tutte le informazioni sul progetto).

Concludendo, per la Federazione è importante riaffermare che la tematica ambientale vada declinata in chiave anche culturale, oltre che industriale: il costante sostegno e promozione della lettura su carta praticato dalla Federazione (vedi il manifesto #ilibricisalveranno) rappresenta un altro spunto per perseguire un mondo più equo, consapevole e sostenibile per tutti. Un mondo dove il digitale viene sfruttato per tutte le sue straordinarie potenzialità e applicazioni, ma dove ne vengono anche frenati gli eccessi, deleteri per la salute e lo sviluppo delle nuove generazioni.