L’industria italiana del cartone ondulato si è riunita a Milano Marittima (RA) il 12 e 13 maggio per il meeting annuale di GIFCO, Gruppo di specializzazione di Assografici che riunisce i fabbricanti italiani di cartone ondulato: una due giorni per fare il punto sullo stato dell’arte del settore, fra nuove sfide ambientali ed economiche.
“È protagonista indiscusso nel mondo del packaging ed è una confezione primaria nel settore alimentare. Un imballaggio che è un perfetto esempio di economia circolare, ideale per la spedizione dei beni acquistati online, con un ruolo fondamentale nella valorizzazione dell’export e nella competitività del prodotto made in Italy”. Con queste parole Fausto Ferretti, presidente di GIFCO (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato) commenta i dati del comparto italiano del cartone ondulato, a margine del meeting annuale che quest’anno a Milano Marittima (Ravenna) al Palace Hotel ha riunito le principali imprese del settore, che si sono incontrate venerdì 12 e sabato 13 maggio per
fare il punto sulle attività dell’ultimo anno.
Con 8 miliardi di metri quadri prodotti nel 2022 e un fatturato di oltre 4 miliardi di euro, quello del cartone ondulato si conferma un comparto stabile e in salute, collocando l’Italia ai vertici europei per produzione (il nostro Paese è secondo solo alla Germania, che ha prodotto 12 miliardi di mq di materiale da imballaggio). In peso parliamo di 4,3 milioni di tonnellate di cartone ondulato prodotto in Italia, fra fogli e scatole da imballaggio.
A fare da traino al settore è il food (ortofrutta, prodotti freschi e lavorati, bevande, pesci, carni e polli), segmento in cui il cartone ondulato rappresenta l’imballaggio principale, con una quota di mercato del 60,5%. Questo anche a seguito del progressivo spostamento nelle scelte di consumo verso gli imballaggi cellulosici, ritenuti più sostenibili per il Pianeta e per la società. Questi trend positivi sono influenzati anche dalla spinta dell’e-commerce, un settore che si conferma sempre più strategico, con una quota di mercato che nel 2022 si attesta al 9,9%. Il non food (elettrodomestici, edilizia, industria metalmeccanica, farmaceutica, arredamento, igiene, cosmesi, pulizia per la casa etc.) complessivamente ha una quota di mercato del 39,5%.
“Nel nostro Paese il 62% circa della produzione di imballaggi in cartone ondulato è realizzata dalle aziende associate a GIFCO – ha esordito il presidente Fausto Ferretti aprendo i lavori del convegno di venerdì 12 maggio -, che oggi raggruppa 52 soci produttori, 279 soci trasformatori e 58 soci simpatizzanti, distribuiti lungo tutta la Penisola”. La Lombardia si conferma la regione più produttiva, rappresentando il 26% della produzione italiana di cartone ondulato. Seguono le macro aree Emilia Romagna-Marche (23,1%), Triveneto (15,6%), Toscana (11,8%), Sud e Isole (10,3%), Lazio-Umbria-Abruzzo (6,9%) e Piemonte-Liguria-Valle D’Aosta (6,3%).
Un cartone le cui materie prime provengono quasi esclusivamente da foreste certificate e gestite in modo responsabile: dai Paesi scandinavi, dal Canada o dagli Stati Uniti, i più ricchi di legname. In Italia manca la materia prima, ma siamo leader in Europa per la gestione virtuosa del post consumo: ogni anno infatti nel nostro Paese il 91,4% degli imballaggi di carta e cartone vengono avviati a recupero, l’85,1% a riciclo (fonte: 27esimo Rapporto Annuale Comieco sulla raccolta differenziata di carta e cartone in Italia, luglio 2022). E l’80% del cartone ondulato legato al mondo dell’imballaggio è composto da fibra proveniente dal macero.
Parlando dell’l’impegno green della filiera, il presidente di Gifco ha ricordato al convegno come il settore negli anni si sia orientato verso una progressiva sgrammatura del packaging, al fine di ridurre l’impiego di materie prime. “Il peso medio del cartone ondulato nel 2022 è sceso a 535 grammi per mq, una riduzione di peso che dal 2000 ad oggi ha permesso di risparmiare 559 mila tonnellate di materia prima impiegata. E questo trend positivo di sostenibilità è destinato a proseguire, grazie a carte sempre più performanti fornite dai produttori di carta e grazie alla continua evoluzione tecnologica delle macchine per il converting”, ha concluso Ferretti al termine del suo intervento.
Dopo l’intervento del presidente di GIFCO venerdì 12 maggio si è parlato dello stato tecnologico del settore con Gianluca Berrettini e Marco Bertola del gruppo Fosber e con Ralf Schiffmann di Göpfert. A seguire Marvin Moehle, senior product & strategy manager del gruppo Mondi, ha fatto una panoramica sul mercato internazionale del packaging cellulosico. Si è parlato anche del nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi con Eleni Despotou, direttore generale di FEFCO e del sistema riciclo di imballaggi in Italia con Roberto Di Molfetta, vice direttore e responsabile dell’area riciclo e recupero di Comieco.
Gli “stati generali” del cartone ondulato sono proseguiti nella mattinata di sabato 13 maggio con una tavola rotonda dal taglio prettamente economico – moderata da Sebastiano Barisoni, vicedirettore esecutivo di Radio 24 – a cui hanno partecipato Alberto Marenghi, vicepresidente di Confindustria, Francesco Pugliese, Ceo di Conad, Guido Barilla, presidente del Gruppo Barilla, Gianluca Castellini, Ceo di Smurfit Kappa Italia, Giampiero Maioli, Ceo di Crédit Agricole Italia, e Federico Visconti, Rettore LIUC – Università Cattaneo.
“Il cartone ondulato è un materiale eco-friendly di grande valore, in particolar modo alla luce del panorama attuale, dove c’è una crescente necessità da parte delle aziende del settore di legare al proprio brand valori e azioni che vadano ben oltre il solo prodotto – dichiara Alberto Marenghi, vicepresidente di Confindustria per l’Organizzazione, lo Sviluppo e il Marketing -. Il focus, infatti, si è da tempo spostato dal mero bene o servizio offerto, all’impatto delle attività aziendali sulla società, quindi persone e territori. Si tratta di un cambiamento di prospettiva che richiede una nuova classe dirigente correttamente formata e orientata a questo obiettivo”.
“Inoltre – conclude Marenghi -, dobbiamo tenere alta l’attenzione sugli interventi di riforma previsti dal PNRR riferiti dell’economia circolare, a partire dal riciclo, attività in cui l’Italia ha consolidato il suo primato nel 2020 rispetto alle altre grandi economie europee, in cui il
settore della carta è espressamente indicato tra i progetti a maggiore valore aggiunto”.